MELATONINA: miracolosa sostanza antinvecchiamento o «acqua fresca»? Efficace regolatore del bioritmo o pericoloso ormone?

Sulla molecola che ha fatto tanto discutere non ci sono ancora certezze… tranne una: può migliorare il sonno. Ed è già una buona notizia in tempi di viaggi intercontinentali, cambio di fuso orario, sindrome da jet lag (che impedisce di addormentarsi normalmente). Sì, perché almeno questo è provato: dosi controllate di melatonina ridanno equilibrio al nostro orologio biologico sincronizzandolo con quello solare, facendo ritrovare il sonno perduto a causa di una lunga trasvolata.

La terapia funziona, se è fatta come si deve. Va iniziata un paio di giorni prima della partenza con mezzo milligrammo, a metà mattina se si viaggia verso Occidente, o a metà pomeriggio se si va verso Oriente. All’arrivo si continua per 3/5 giorni, aumentando le dosi: un milligrammo di melatonina per ogni fuso orario attraversato, da prendere un’ora prima di andare a letto. E si può stare davvero tranquilli sulla sua somministrazione. Nel caso dell’insonnia la melatonina agisce come sincronizzatore dell’orologio biologico: non ha quindi un’azione simile a quella prodotta dai sonniferi che, a lungo andare, possono creare assuefazione e intossicare. Già, ma dove trovarla. Per farsi prescrivere la melatonina bisogna andare dallo specialista, che darà l’indicazione per farne un preparato magistrale.